Dal 1° maggio al 31 ottobre dell’anno prossimo Expo 2015 convoglierà nel capoluogo lombardo 21 milioni di visitatori, di cui 30% dall’estero, con un beneficio economico per il territorio stimato in oltre 34 miliardi di euro. Un’opportunità per la quale tutti devono lavorare, a partire dai settori che contraddistinguono il made in Italy, moda in testa: un settore che, forte di cambiamenti e innovazioni, sta smovendo la città non solo in centro, dove sorgono i flagship delle griffe e i department store delle grandi catene internazionali, ma anche nelle zone periferiche, di cui, solitamente, si parla poco.
Mentre a Locate Triulzi sta prendendo forma Scalo Milano, progetto commerciale e immobiliare di Promos dove si incontreranno su un’area complessiva di oltre 305mila metri quadrati con più di 300 negozi le eccellenze del cibo, del fashion e del design, in via Mecenate è in atto la riqualificazione delle ex industrie Caproni, alla quale la moda darà il suo contributo con il nuovo quartier generale di Kering, gruppo guidato da François Pinault nella cui orbita gravitano marchi come Gucci e Balenciaga. Ad occuparsi del progetto, Studio Piuarch, con all’attivo collaborazioni con Dolce&Gabbana e Givenchy e insignito nel 2013 del premio Architetto Italiano. Il più grande dei padiglioni, l’hangar, si trasformerà in uno spazio polifunzionale di quasi 4mila metri quadri per sfilate ed eventi, aperti anche al pubblico. Al centro sorgerà un edificio a torre di nuova costruzione, destinato a uffici e sale di rappresentanza, con una superficie di 5mila metri quadri su sette piani. La struttura sarà l’emblema di un quartiere aperto e attraversabile. Dalla Milano da bere degli anni ’80 si vuole passare ora alla Milano da vivere, alla portata delle persone. Persone comuni, perché la firma di un contesto urbano è innanzitutto il senso civico degli abitanti, ma anche speciali, che nella moda non mancano. Negli ultimi anni la fisionomia di vie e quartieri è cambiata anche grazie a big del settore: da Armani che con Armani/Manzoni 31 ha ridisegnato la parte centrale della famosa strada milanese e che, insieme a Tadao Ando, ha fatto rinascere l’ex Nestlé di via Bergognone come proprio quartier generlae, contribuendo allo sviluppo della zona Tortona, a Dolce&Gabbana, che si sono concentrati sulla zona di Porta Venezia, disegnando insieme allo Studio Piuarch gli uffici di via Broggi, l’avveniristica sede di viale Piave e gli spazi dell’ex cinema Metropol.
Ma non è tutto. A metà aprile si è alzato il sipario sulla prima tranche dell’opera di restauro della Galleria Vittorio Emanuele: il Comune sborserà 3 milioni di euro per il restyling delle facciate sulle piazze del Duomo e La Scala, ma altri tre arriveranno dai privati, in particolare da Feltrinelli-Ricordi e da due griffe, Versace (tra poco al posto dell’argenteria Bernasconi) e Prada, che dimora dove un tempo vi era McDonalds e si sta espandendo oltre il piano terra del negozio uomo: in programma, infatti, l’apertura di un ristorante al mezzanino e la sede del gruppo nonché un’area per happening e mostre ai piani superiori. Il quartier generale della Fondazione, invece, sarà in largo Isarco, simbolo di un’altra periferia da valorizzare, quella intorno a via Ripamonti: in concomitanza con Expo aprirà i battenti, dopo i lavori diretti dallo studio OMA di Rem Koolhaas, una struttura basata su un complesso di sette building tra magazzini, laboratori e silos, per una superficie complessiva di quasi 22mila metri quadri. Le tre nuove costruzioni ne occuperanno 13.400 e saranno dedicate a mostre temporanee, una torre di nove piano con una collezione permanente di opere d’arte e un auditorium per festival, concerti, convegni e spettacoli.
Intanto, un’altra zona dall’altra parte della città, Porta Nuova, si proietta nel futuro con il grattacielo UniCredit ideato da César Pelli e altri edifici come l’Onda Bianca e il Diamantone (progettati, rispettivamente, da Piuarch e da Kohn Pedersen Fox Architects), l’apertura di Eataly Milano da oltre 5mila metri quadri in Piazza XXV Aprile, il nuovo ristorante di Andrea Berton realizzato con Vudafieri Saverino Partners e, in Piazza Gae Aulenti, i negozi di moda: in arrivo Costume National, Dsquared2, Maison Martin Margiela e Christian Louboutin.
Anita Pezzotta